SINTESI DEI COLORI

VISIONE DEI COLORI

Un mondo di colori aggiungendo o sottraendo

La luce è la porzione di radiazioni (onde elettromagnetiche) che l’occhio può percepire. Le lunghezze d’onda della luce variano da circa 400 nanometri all’estremità violetto fino a 700 nanometri all’estremità del rosso: l’arcobaleno.

 

 

LUCE BIANCA E MATERIA NERA

L’analisi dell’interazione tra luce e materia riguarda la fisica del colore.

La luce è la porzione di radiazioni (onde elettromagnetiche) che l’occhio può percepire. Le lunghezze d’onda della luce variano da circa 400 nanometri all’estremità violetto fino a 700 nanometri all’estremità del rosso (due estremi dell’arcobaleno).

A lunghezze d’onda più corte, lo spettro elettromagnetico si estende nella regione di radiazione ultravioletta e continua attraverso i raggi X e i raggi gamma. Appena oltre l’estremità rossa del visibile ci sono i raggi della radiazione infrarossa a onda più lunga (che possono essere percepiti come calore), microonde, smartphone e onde radio.

 

 

FILTRI ASSORBENTI

La luce del sole, o di una lampada artificiale che simula la stessa energia luminosa, è bianca, contiene tutte le onde elettromagnetiche del visibile.

I materiali quando sono illuminati dalla luce interagiscono a livello atomico e nanometrico: se assorbono interamente le radiazioni appariranno neri, se non assorbono appariranno trasparenti, se assorbono una parte, la rimanente parte riflessa (o trasmessa) apparirà colorata.

 

 

I CONI DELL'OCCHIO

La visione cromatica è affidata all’assorbimento della luce da parte dei tre tipi di organi sensoriali presenti nella retina dell’occhio, chiamati coni: coni L attivi soprattutto per il Rosso (Red, R), coni M del Verde (Green, G) e quelli S del Blu (Blue, B). I tre tipi di coni hanno una diversa risposta allo stimolo luminoso, proporzionale all’intensità della luce che lo colpisce.

 

 

SINTESI DEI COLORI

Grassmann nel 1856 scoprì che sovrapponendo tre colori primari di opportune intensità di luce Rosso (Red), Verde (Green) e Blu (Blue) è possibile riprodurre qualunque sensazione di colore percepita dall’occhio.

Infatti una luce percepita come avente un certo colore può effettivamente corrispondere a una luce monocromatica emessa a quella lunghezza d’onda (e.g. radiazione gialla a 575 nm) o a una sovrapposizione con opportune intensità di emissioni a diverse lunghezze d’onda (e.g. radiazione verde a 520 nm sommata ad una rasiazione rosso a 700 nm)..

Grassmann elaborò tre leggi e un modello di sintesi dei colori che possono essere “sintetizzati”.  Nel corso degli anni si sono formate due scuole di colorimetria: la sintesi additiva (RGB), usata nel settore dell’elettronica e la sintesi sottrattiva (CMY), usata nel settore dei pigmenti e paste coloranti.

 

 

SINTESI ADDITIVA DEI COLORI

E’ la logica con cui sono vengono elaborati schermi e proiettori. I colori primari sono RGB, il colore rosso è di partenza contiene principalmente solo una componente “monocromatrica”.

Le tre componenti luci colorate primarie sono in corrispondenti alle tre tipologie di coni dell’occhio, e la loro modulazione di intensità genera l’intera gamma dei colori.

 

 

SINTESI SOTTRATTIVA DEI COLORI

La logica “sottrattiva” è utilizzata dai pittori, nella stampa e nel mondo delle vernici, in questo caso di primari sono CMY. I pigmenti sono dei filtri che sottraggono principalmente una sola porzione “monocromatrica” dalla luce bianca di partenza, lasciando inalterate le altre due in riflessione.

Ad esempio: un pigmento giallo assorbe soprattutto blu (B) lasciando rosso-verde (RG), mentre il magenta assorbe (G) lasciando (RB). Miscelando pigmento magenta e pigmento giallo, viene sottratto G e B, e rimane solo R il rosso, cosa ben nota a tutti gli stampatori.

 

 

COLORIMETRIA

La rappresentazione dei colori può essere realizzata tramite la modulazione di tre colori primari, ed ogni colore può essere riprodotto mediante la miscelazione di una certa quantità di ciascun dei primari scelti. Questa operazione di riproduzione di un colore di riferimento prende il nome di “color matching”. Oggi per facilitare le attività di color matching, ed aumentare la gamma dei colori riproducibili, si utilizzano più colori primari rispetto ai tre minimi richiesti. Negli schermi con tecnologia Aquos di Sharp, utilizzano quattro luci primarie RGBY, e nei sistemi tintometrici per pitture e vernici si usano spesso più di sette primari.

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